Nati sostenibili, Sara Porro ci mostra che il futuro dell’agroalimentare è già qui

Schirra/Giraldi

È anche un libro che fa del bene di per sé, dato che per espressa volontà di Cortilia, società benefit che ha fortemente voluto e finanziato questo progetto editoriale, è stampato su carta riciclata e devolverà le royalties alla ricerca scientifica portata avanti dalla Fondazione Umberto Veronesi. L’ultimo capitolo, più “serio” nei toni degli altri, ci mostra poi la piaga dello sfruttamento del lavoro nella coltivazione dei pomodori, il tutto a dimostrare che la società tutta paga un prezzo altissimo e spesso invisibile per le varie storture che animano la filiera agroalimentare.

Uno dei produttori intervistati, Stefano Cesano della piemontese Liberi Frutti a un certo punto dice: “Un suolo vivo presenta forme di vita dentro. Dove non c’è biodiversità non c’è vita”. In fondo Nati sostenibili è anche un libro filosofico, che parla di vita, di morte, di futuro e di speranza. E che fa capire che l’agroalimentare è un settore di altissima cultura:…

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