Black Mirror, lo specchio deformato che ci distoglie dalla realtà

Il 4 dicembre 2011 andava in onda nel Regno Unito il primo episodio di Black Mirror, quello – ormai celeberrimo – in cui il primo ministro inglese era costretto a praticare sesso su una scrofa per liberare una principessa rapita. Da noi la serie iniziò ad andare in onda l’anno successivo su Sky Cinema e per le prime stagioni passò un po’ in sordina prima di godere del boost internazionale offerto dallo streaming di Netflix. E del resto un premier immortalato sul piccolo schermo a fare sesso animale a noi italiani non deve essere parso poi così improbabile, reduci com’eravamo da un ventennio abbondante di berlusconismo e televisione a dir poco circense.

Eppure bastò quel primissimo episodio per capire, o almeno far intuire, quello che sarebbe stato Black Mirror nell’epoca a venire: la serie antologica di Charlie Brooker si è confermata nel tempo uno specchio deformato e premonitore delle assurdità più grottesche della nostra società, un pozzo oscuro in cui l’immaginazione…

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